Mindfulness e self-compassion


"La consapevolezza che emerge quando rivolgiamo l'attenzione

- in modo intenzionale -

nel momento presente, senza giudicare,

al rivelarsi dell'esperienza momento per momento"

Jon Kabat-Zinn


La mindfulness è la modalità di dare attenzione a ciò che accade dentro e fuori di noi nel "qui e ora" in modo accogliente e non giudicante, per incrementare la consapevolezza delle proprie esperienze - sensazioni, percezioni, pensieri, emozioni, parole, gesti - per una accettazione di sé più integrata sia negli aspetti propositivi sia in quelli che ci conducono verso il disagio, il malessere, l'ansia, il dolore.

Sviluppare la compassione interiore, dal latino compati ovvero "soffrire con", significa muoversi verso la sofferenza con un atteggiamento di apertura e ricettività, di ascolto, accoglienza e comprensione: un vero e proprio atto di coraggio. Non significa essere sopraffatti o sprofondare nel dolore proprio o altrui, né di essere superficialmente gentili o deboli e arrendevoli, ma 

"sintonizzarsi sulla natura della sofferenza,

per comprendere nella profondità del nostro essere e 

per vedere chiaramente nella sua fonte;

ma altrettanto importante è impegnarsi ad alleviarla e

gioire della possibilità di alleviare la sofferenza di tutti"

Paul Gilbert


La compassione richiede forza, coraggio e costanza, all'interno di relazioni con sé e gli altri permeate di gentilezza e connessione. Un impegno di attenzione affinché la nostra saggezza, la nostra comprensione, che è la somma della conoscenza e dell'esperienza, possa sbocciare con tutte le sue sfumature di chiaro e di scuro.




"Prenderci cura di noi,

come di qualcuno che amiamo profondamente,

quando soffriamo.

La self-compassion comprende gentilezza verso sé,

senso di comune umanità e mindfulness"

Kristin Neff